lunedì 11 febbraio 2008

Terza repubblica. Ma sembra il Regno

Da una parte un'alleanza snella e "fusionista" tra un grande partito liberalmoderato come il Pdl e una forza politica radicata sul territorio e favorevole al federalismo come la Lega Nord. Dall'altra parte, un partito di ispirazione socialdemocratica a vocazione maggioritaria, il Pd, libero dai condizionamenti dell'ideologia marxista della quale la sinistra europea è succube da oltre cent'anni. In mezzo, un minicentro esplicitamente confessionale in via di dismissione. L'uscita dei cattolici "in quanto tali" (è bene ricordarlo: fede vissuta a parte, culturalmente siamo tutti cristiani, in Italia) dalla scena politica e la marginalizzazione della sinistra comunista, due fatti che si stanno verificando in questi giorni, potrebbero finalmente sancire la fine dell'anomalia politica italiana, quella che dal tramonto dello Stato liberale postunitario ha visto avvicendarsi al potere (o nella sua anticamera) forze clericali o socialisteggianti (fascismo compreso) dalla forte matrice antisistema. Per la prima volta, potremmo trovarci in un quadro politico in cui gli eredi di Sturzo e quelli di Gramsci conteranno poco o nulla nella politica italiana, mentre una grande destra e una grande sinistra, entrambe liberali, si contenderanno il governo del Paese. Come cavouriani e rattazziani. La chiameranno di sicuro Terza Repubblica. A me sembra tanto (fortunatamente) un ritorno alle origini che, è bene ricordarlo, conobbero anche le larghe intese. Allora lo chiamarono "Connubio", oggi si direbbe "Grosse Koalition".

1 commento:

Anonimo ha detto...

OT , valori e futuro , che ne pensi ?

CIAO