giovedì 14 febbraio 2008

Pasta e fagioli per tutti


Mille, anche millecento euro al mese garantiti a tutti i precari, incentivando le aziende ad assumere e a pagare di più (bene), ma anche (sic!) garantendo l'integrazione dove lo stipendio non sia sufficiente a essere capienti (male, malissimo, peggio di così si muore). Ma come? La rivolzione democratica di W. sono i mille euro "politici" (come il 6 o il 18)? Sono questi la meritocrazia, il mercato del lavoro (che così viene distorto), il risparmio di risorse pubbiche che il Pd prometteva? Perché se si offre l'opportunità alle aziende, con sgravi risibili, di continuare a pagare poco perché tanto chi ci mette il resto è lo Stato, si creeranno diverse conseguenze: gli stipendi rimarranno bassi perché gli incentivi non saranni sufficienti a controbilanciare l'inevitabile (almeno nel medio periodo) innalzamento delle tasse per consentire allo Stato di pagare milioni d ministipendi a dipendenti non pubblici, chi è precario cercerà di rimanere tale perché, tutto sommato, rischia di avere un tempo indeterminato a 800 euro mensili e non ci sarebbe ragione di rinunciare ai 2-300 euro che lo Stato-mamma di W. ti passa per il solo fatto di restare "bamboccione" e con i quali ti paghi la rata della macchina. Ma cosa c'era da aspettarsi da uno che fa un discorso e lo intitola "per il bene dell'Italia" con la solita presunzione di sapere, lui pubblico amministratore, cos'è meglio per i cittadini che lo devono votare e poi assegnargli una delega in bianco per cinque anni?

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